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Ricordando Ottobre 2014 – Universum Academy Switzerland 1ª parte

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Il giorno del confermento dell a nomina ad Ambasciatrice della Universum Academy Spagna con il Presidente, il Dott. Valerio Giovanni Ruberto

Ricordando Ottobre 2014 – Universum Academy Switzerland 1ª parte

Da qualche tempo a questa parte, la mia vita è cambiata molto e posso dire, con il senno di poi, che non è stato solo essermi trasferita in un altro Paese a renderla così diversa. Credo che in me ci sia sempre stata la necessità di scrivere, sebbene considerassi, fino a pochi anni fa, che la lettura fosse l’unico modo per poter evadere dal mondo o per immergermi totalmente nelle sue acque, empatizzando coi personaggi veri o verosimili descritti dagli autori. Di certo, vivere in una città come Madrid, cosmopolita, aperta, dalle corse in metro, dalle lunghe giornate e dalle pause altrettanto lunghe, caratteristiche opposte ma perfettamente incastonate in questo popolo che ha capito che nella vita si può far veramente di tutto, non ha fatto altro che incrementare il mio bisogno di soddisfare le curiosità, facendomi addentrare negli anfratti più reconditi della mia anima. Naturalmente, non credo di essere riuscita a conoscermi in pieno; nessuno mai conoscerà totalmente se stesso e le proprie dinamiche in relazione ai fatti che via via si snodano nella vita, ma sicuramente, ora, mi conosco meglio. Proprio grazie all’ambiente in cui vivo e nel quale si masticano traduzioni linguistiche e lezioni private di italiano, sono riuscita a capire cosa mi piacerebbe fare “da grande”: scrivere!

Tutto ebbe inizio quando, dopo una rocambolesca ricerca di un anello di brillanti perso in mezzo al mare del Circeo e poi miracolosamente ritrovato, mi dissi che era arrivato il momento di intraprendere quel viaggio nella scrittura che tanti amici e conoscenti mi spingevano a fare, ma che ancora non vedevo chiaro dentro di me. Lessi l’evento dell’anello come un segno del destino: bisognava credere nei sogni e avrei potuto cercare di realizzarne uno che aleggiava nel mio cuore, ma che ancora era velato dalla paura di mettermi a nudo e di non riuscire.

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La mia prima silloge “Voce”, pubblicata nella seconda edizione dalla EEE

Sotto pressione, chissà perché, le cose mi riescono meglio. Adoro le sfide e, quando un mio amico mi ha detto che le mie poesie potevano diventare un libro da far partecipare a un concorso della piattaforma www.ilmiolibro.it, dopo alcuni momenti di esitazione, decisi di lanciarmi nel mondo della scrittura e ora, a tre anni di stanza, mi ritrovo con tre libri all’attivo: “Voce”, la mia prima silloge poetica che partecipò nel 2011 a quel concorso e che nel febbraio del 2015 è stata pubblicata in una nuova edizione ampliata dalla EEE (Edizioni Esordienti E-book), “Dietro lo sguardo”, la mia seconda silloge poetica e “Mina, la fatina del lago di cristallo”, libro per l’infanzia scritto inizialmente per e con i miei bimbi e poi donato al pubblico. Senza contare le numerose antologie nelle quali sono presenti mie poesie, storie e racconti e le collaborazioni con altri artisti anche in campi diversi nei quali poter sinergicamente scambiare idee, espressioni e vita.  L’ultima è stata proprio una collaborazione con delle artiste spagnole di un collettivo denominato “Generando Arte”, nel quale cinquanta donne si sono riunite per dar vita a espressioni artistiche visive (pitture, sculture e fotografie) con fini esclusivamente sociali, di ogni genere, ma, soprattutto, quello di porre in evidenza l’Universo femminile in ogni suo aspetto, con particolare attenzione ai maltrattamenti che, spesso, le donne subiscono in questa nostra società malata. La mia penultima silloge, “Dietro lo sguardo”, analizza, filtrandolo attraverso il mio sentire, il rapporto di coppia che passa da un primo innamoramento, a volte platonico (“Adriano e Plotina”, poesia dedicata a Marguerite Yourcenar), a un innamoramento passionale e vivo, fino a raggiungere, in alcuni casi, il buio totale dato dalla degradazione e denigrazione psicologica e fisica, per arrivare, spesso, al femminicidio che nella nostra società ormai ha raggiunto cifre inusitate (“È scritto nei corpi celesti”, poesia nella quale si descrive una donna scaraventata dalla finestra). A volte mi chiedo, com’è possibile che nel nostro mondo, tecnologicamente e umanamente avanzato, esistano ancora queste “barbaridad” (termine spagnolo che indica atrocità) alle quali è così difficile mettere un freno. Eppure, nonostante le denunce e le leggi a tutela delle donne, l’uomo è ancora portato a far danno a un suo simile. Il peggior nemico dell’uomo è se stesso, con la sua natura animale che, malgrado i millenni di educazione, di divulgazione dei principi umani e morali, troppo spesso, non esita a dar sfogo ai suoi istinti per poter trovare soddisfazione. Non si può rimanere insensibili innanzi a questi fatti, non si può voltare la faccia dall’altra parte e continuare a vivere come se non ci riguardassero. È necessario agire e noi artisti di ogni ramo possiamo fare molto per farci ascoltare, per far in modo che le persone si possano fermare a riflettere su cose alle quali magari non avevano dato peso per il troppo incalzare della vita.

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Nella mia prima intervista a Radio Círculo con Marco Ricci, conduttore del programma la Vita è bella e grande amico

Mi è stato detto da Marco Ricci, un caro amico che conduce il programma “La vita è bella” a Radio Círculo, la radio del Círculo de Bellas Artes de Madrid “Anche tu, come il poeta Gabriel Celaya, pensi che la poesia sia un’arma carica di futuro?”. Ripeto la stessa risposta che ho dato a lui : “Sì, perché i poeti sono la gente, ma sono più attenti, investigano di più sull’animo umano, non per creare fiction, ma per dire realtà, certamente una realtà filtrata dal nostro sentire, ma sempre di un’arma potente per farsi ascoltare si tratta!”.

Considerando le mie idee e anche il lavoro che svolgo insieme a dei colleghi scrittori nella promozione di autori emergenti per Il mondo dello scrittore Network, una rete sociale a 360º, dedita al sostegno di autori che difficilmente trovano spazio per dire la loro con le loro opere sui canali ufficiali e grazie anche all’impegno di promuovere gli stessi in Spagna, a Madrid, attraverso le collaborazioni con il Com.It.Es e con la Scuola italiana nella quale vanno i miei figli, l’Universum Academy of Switzerland mi ha proposto come Ambasciatrice Culturale per il Regno di Spagna della sua organizzazione. Non vi potete immaginare la sorpresa e l’emozione che ho provato quando il 30 agosto 2014 mi è giunta notizia di questa nomina! Non potevo credere ai miei occhi e alle mie orecchie: sarei diventata la futura Ambasciatrice dell’Universum-Spagna!

Cosa avrebbe comportato tutto ciò? Cosa avrei dovuto fare?

Continua a http://www.elisabettabagli.altervista.org/?p=324

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