C’E’ SEMPRE UNA RAGIONE
Discordanti assonanze in aritmie di pensiero
di
Maria Teresa Infante
La Lettera Scarlatta Edizioni
Dedicato
a chi ama la forza della parola
il suono delle emozioni velate e mai dette
il richiamo dell’anima nel suo travaglio.
A chi amo.
Mariter.
Sinossi
C’è sempre una ragione
“C’è sempre una ragione” non è altro che la traslitterazione letteraria delle perenni elucubrazioni mentali di una mente mai doma e mai sazia, che ha inteso dare un seguito alla prima silloge poetica pubblicata nel 2012, in un percorso cronologico mentale ed artistico privo di fratture, in un crescendo di pensiero che rimane immutato nella sua essenza e nelle sue percezioni, ma che acquista più forza espressiva e coraggio, che si libera della veste pudìca e di ogni esteriorità di pensiero. In questa silloge ho provato a darne una visione generale, scegliendo tra liriche in versi sciolti, come la moderna poetica richiede per rispondere a esigenze di immediata estemporaneità e genuinità di pensiero e liriche in perfetti dodecasillabi, aforismi, acrostici, poesie in prosa. Ho spaziato in versi dissacranti, in un girotondo ironico/satirico come nel caso di “Son tornate”, “Tra le nuvole “ o “Provocazione” e riflessioni di antropologico sentire, come “Se Gaza” , “No War”, “21 Rose”. Ho parlato di donne, sempre presenti nella mia poetica, in un grido di protesta per le continue violenze cui sono soggette, come in “Sotto le ali delle farfalle”, “La bestia”, “Innocenti”. Un pot pourri, insomma, che non annoi il lettore, lo trasporti nel mio mondo; che sia gradevole alla lettura senza lasciare mai nulla al caso, in cui ogni parola ha il suo perché e ogni verso il suo messaggio comunicativo, come solo la poesia può fare, o meglio la “quasi poesia”, perché Lei è inarrivabile, inavvicinabile, è astrazione pura e logica perfezione, è immaterialità.
Lei è Poesia…Io sono io, ciò che ancora non so di essere. Un grazie di cuore a coloro che mi leggeranno e un arrivederci alla prossima a chi ancora non lo ha fatto.
L’Autrice
Presentazione
Un’anima divisa in due, che oscilla tra il serio e faceto, tra dubbi e certezze, tra profondi percorsi riflessivi introspettivi e il Peter Pan che sempre viene a galla; colpa/merito dei due pesciolini del mio
segno zodiacale che nuotano in direzioni opposte confondendo il mio sentire. Nel momento stesso in cui consegnavo alle stampe “Quando parlerai di me”, sapevo che non sarebbe finita, capivo di avere ancora altro da dire, in un bisogno incessante di parlare con la voce silenziosa di una biro, di un word in continua espansione, di una matita spuntata, reperita in fretta per fermare attimi sul Kleenex,
tirato fuori dalla borsa…………………….
Ero entrata senza rendermene conto dentro di me e come in un grande magazzino, un vintage, rovistavo, sceglievo, impilavo, accantonavo, scartavo, accatastavo, allineavo e assemblavo il vissuto e le percezioni, materializzandoli in parole e in versi. Ero diventata la mia colf personale, più mettevo ordine e ripulivo il tutto, più mi abituavo a quel lindore. Scrostavo, grattavo via l’intonaco che aveva rivestito gli anni, ammutolito i sentimenti, addomesticato le emozioni e ne interpretavo il senso, elaborandolo e rimodellandolo a guisa del mio nuovo sentire……………….
Ho voluto parlare di me, di Lei, senza tecnicismi o manierismi, forse non per presentarmi al lettore, ma ancora una volta per una mia necessità, per cercare di capire e capirmi, per guardarmi dall’alto, fuori da me, esaminando e sezionando l’immaterialità del pensiero che sempre e comunque sfugge ad ogni bisturi, anestetizzato dalla razionalità. Ho capito che non bisogna cercare risposte, e soprattutto che non desidero più formulare domande: le cose accadono semplicemente. Conoscono il tempo e il posto, si accampano, montano tende e dondoli, piantano radici e noi non possiamo che farci portatori di ceste, immagazzinare il raccolto e attingerne in caso di siccità. Ogni attimo, minuto, ora, giorno, cambia ciò che eravamo, aggiungendo qualcosa a ciò che siamo, e domani non saremo più ciò che siamo stati, viviamo una costante espansione della nostra interiorità, che assorbe ogni alito di vita e ce ne rilascia il senso, ricostruendoci e rimodellandoci continuamente. Il nostro mondo interiore, contrariamente al corpo, rinvigorisce e ringiovanisce se alimentato e nutrito e ogni forma d’arte, in particolare la poesia, rigenera l’animo umano, come un personal trainer ne tonifica le pareti e ne ossigena l’essenza vivificandone con essa il corpo.
L’Autrice
Come si fa a non desiderare quest’anima? L’anima di Maria Teresa? Come si fa non tuffarsi nell’anima? Nell’anima di Maria Teresa? E’ un lago di rugiada. Dove emergono al tintinnare della lacrima… ninfee che appassiscono di sole… Nel dolore crudo del passare delle stagioni anche se Maria Teresa non ha stagioni. Ha attimi da offrire. Attimi… fioriti e attimi sfioriti… Di sentimento… di sfumature di emozioni… Come un ventaglio impudico… che mostri le stecche di amore e dolore…
senza steccare mai… Mai di rassegnazione… La sua poesia è speranza… non aspettativa… E’ fluire del sangue… l’inchiostro con cui la si scrive… E il sangue non può non essere che rosso… il colore della poesia… Poiché la poesia nasce come rabbia… come ribellione… come passione… compassione… e sacrificio di parola… Come voce fuori dal rumore noioso dell’ordinario…per diventare melodia…
La rabbia… la ribellione… l’amore… il dolore… la passione… la compassione… il sacrificio e la parola… Sono vita di poesia e nella poesia… Di Maria Teresa Infante che scrive… rimango isola e baia sconosciuta per chi di un cuore pensa che sia sottana che può sfilare e poi buttar su un letto e il giorno dopo te la ricompra nuova… Ed io resto affascinata in sua compagnia… Con Maria Teresa… isola e baia sconosciuta… a sentire cantare il suo cuore…
di Rosanna Marani
Giornalista, poetessa
Conduttrice radiofonica
Responsabile Com. Web Federazione
Cav dell’ordine al merito della Repubblica
Biografia
Maria Teresa Infante nasce e vive a San Severo(Fg) nel soleggiato Tavoliere delle Puglie.
Una trascorso come giocatrice di volley, e successivamente come allenatrice, una Maturità Magistrale, due specializzazioni didattiche per l’insegnamento, metodo Montessori/ Froebel.
Negli anni della maturità la sua passione per gli sudi umanistici e letterari, sfocia nell’amore per la poesia e nel 2012 decide di pubblicare i suoi primi scritti nella silloge poetica “Quando parlerai di me” con la Rei di Cuneo a cui seguirà nel 2014 “C’è sempre una ragione” ediz. La lettera scarlatta.
In seguito alla sua partecipazione ad alcuni concorsi, e altrettanti riconoscimenti, è presente in varie Antologie poetiche fra le quali spicca “Mille voci per Alda” in cui sono racchiuse due sue liriche, con “Voglio sentire” classificatasi seconda, e “Ho conosciuto Gerico” con la lirica “Se Gaza” premiata con menzione di Merito per il profondo messaggio di pace racchiuso.
Nel numero di dicembre 2013, l’antologia di arte e letteratura serba Majdan traduce e pubblica tre liriche e una sua nota biografica, così pure altre sue poesie saranno presenti su riviste letterarie serbe.
Di recente pubblicazione anche un’Antologia poetica e letteraria “Ciò che Caino non sa/ La tela di Penelope “, da lei ideata e coordinata, in cui racchiude opere di 75 autori, per non disperdere l’attività dell’omonimo gruppo facebook a tutela delle donne.
Attualmente è :
– Vice Presidente dell’Associazione culturale L’Oceano nell’Anima
– Membro del consiglio direttivo dell’associazione culturale internazionale Verbumlandi-Art, cenacolo di arte, cultura ed informazione e amministratrice del settore poesia.
– Collaboratrice del sito poetico e letterario Lascatolaletteraria.jimdo.com
– Ideatrice e amministratrice sul network facebook del gruppo
“Ciò che caino non sa “, atto a sensibilizzare attraverso forme di arte e poesia, verso la violenza e gli abusi all’universo femminile.
— Il 3 ottobre 2014 viene insignita dalla Universum Academy Switzerland della prestigiosa nomina ad Ambasciatrice di Pace
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