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Recensione di “Voce” a cura di Irma Panova Maino

Recensione di “Voce” a cura di Irma Panova Maino

“Voce” è una raccolta di poesie che riporta alcuni dei momenti che hanno segnato la vita dell’autrice, rimanendo impressi e indelebili, sia nel suo animo, che sulle pagine che compongono questa raccolta.

Momenti vissuti, sofferti, amati, cercati e talvolta perduti, nei quali traspare la lotta quotidiana e la forza che viene spesa per superare ogni ostacolo, ogni avversità. La costante ricerca della propria consapevolezza e della propria collocazione in una vita che pare non appartenere, ma che invece diventa il divenire quotidiano. Così la Luna Pienasi riflette su mura soffocanti e limitanti, lasciando intendere una realtà che, al di là di quelle pareti, prosegue immota. E ancora Il Tuo Treno, le porte scorrevoli che non sapremo mai se abbiamo oltrepassato in tempo o se, in un modo o nell’altro, non erano quelle adatte, ma dal momento che la carrozza è partita, non resta altro che andare avanti.

Il poeta dà il meglio di sé nella sofferenza, anche quando questa è gioia, anche quando porta alla luce un figlio, anche quando, guardandolo, si spera in un futuro sereno e migliore per lui (o lei).

Vi è forza in ogni verso, in ogni singola parola, quella forza che scaturisce dal non voler essere sopraffatti da ciò che ci circonda, dal bisogno estremo e divorante di essere se stessi, di confermare la propria identità e non perderla per le circostanze; di essere IO comunque e in ogni caso. Quell’IO conquistato a fatica e che non si è più disposti a cedere o barattare per compromessi che, alla fine, lasciano vuoti e insoddisfatti.

Grazie Elisabetta per aver aperto il tuo animo a noi lettori, regalandoci parte di questa tua energia, infondendoci quel desiderio feroce di andare avanti, senza soffermarsi troppo a piangere sul latte versato, senza restare a essere semplici osservatori di una vita che scorre davanti ai nostri occhi, non facendo nulla per afferrarla e viverla. Grazie Elisabetta per averci donato uno stralcio del tuo coraggio, del tuo voler essere ferocemente protagonista del tuo presente e artefice del tuo futuro. Il tuo mondo si è aperto ai nostri occhi e noi, nei tuoi, non possiamo non vedere la speranza per un domani migliore.

Grazie, mio cuore romano.

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