“Incontro d’autunno”
di Alia Zuffi
(© all rights reserved)
Era un giorno d’autunno, uno di quei scarsi giorni autunnali madrileni, a cavallo tra un’estate calorosa e un rigido inverno, in cui non si sa ancora come vestirsi. Era un giorno autunnale. Era un giorno speciale.
Quel giorno di ottobre finalmente avrei conosciuto l’interlocutrice senza volto di alcune chiamate, di numerose mail e di frequenti conversazioni on-line. Era il giorno di un incontro più volte annunciato e sempre rimandato.
Il luogo da me prescelto, non più per un veloce caffè, ma bensí per un più rilasssato pranzo, era un elegante ed antico edificio, da poco sapientemente ristrutturato come sede principale di una nota marca di moda, al cui ultimo piano si trovava un originale lounge bar, la cui decorazione di stile orientale portava sempre alla mia memoria il dolce ricordo di lunghe e spensierate notti trascorse in compagnia, bevendo, fumando e danzando, nei misteriosi bazar di una caotica capitale turca.
Era un’oasi di pace, la mia oasi di pace, scoperta per caso un paio di anni prima, deambulando senza meta un pomeriggio qualunque tra i viali alberati di un signorile quartiere di Madrid. Lì mi rifugiavo a leggere un libro, correggere un testo o consultare una rivista, accompagnata talvolta dalle note di un pianista solitario, che provava e riprovava classici pezzi musicali per i romantici aperitivi del fine settimana; e lì, in quel posto per me così carico di significato, ed ancor piú in quell’occasione, forse professionale, forse personale, ci saremmo finalmente incontrate.
Non ero per niente agitata, nervosa o preoccupata, bensí calma, tranquilla e serena, come se stessi aspettando una persona familiare, da sempre conosciuta ed ora ritrovata.
Ero insolitamente in anticipo e mentre cercavo i timidi raggi di un sole autunnale, appoggiata al tronco di una pianta che emergeva prepotentemente da una limitata superficie di terra rubata al grigio asfalto del marciapiede, mi sentii chiamare per nome.
Mi voltai e la vidi, in carne ed ossa, con i suoi alti stivali e il lungo soprabito che preannunciavano l’imminente inverno, in chiaro contrasto con le mie décolleté e il leggero maglioncino di cotone, afferrati a un nostalgico ricordo di un’estate giá trascorsa.
Ci sorridemmo, ci salutammo e ci abbracciamo, spontaneamente, mosse da quella naturalità che rare volte sorge tra coloro che si sentono subito unite da comuni interessi con identico entusiasmo.
L’accogliente lounge bar, a quell’insolita ora di pranzo quasi vuoto, essendo piú adatto ad un pomeridiano thé caldo nelle freddi giornate invernali o ad un serale cocktail freddo nelle caldi giornate estive, fu testimone del nostro semplice incontro, cosí come semplici furono le nostre parole, i nostri gesti, i nostri sguardi.
Parlammo delle nostre idee, ci confidammo i nostri sogni, ci nutrimmo delle reciproche illusioni, confermando nella vita reale un’amicizia sino allora virtuale.
Le lancette di un esotico orologio appeso ad una parete del locale ci richiamarono al nostro dovere di madri: il tempo a disposizione era ormai scaduto.
Ci sorridemmo, ci salutammo e ci abbracciamo, spontaneamente. L’incontro era finito: un progetto era iniziato…
Biografia
Alia Zuffi è nata a Milano nel 1973, vive a Madrid dal 2002 con il marito ed i due figli. Laureata in Giurisprudenza, con posteriore Dottorato in Diritto Ecclesiastico, alterna il lavoro part-time con due delle sue principali passioni, una da sempre manifesta, i viaggi, ed un’altra da tempo celata, la scrittura.
Traduttrice e interprete free-lance, da poco piú di un anno ha intrapreso l’avventura di un blog, in castigliano, www.aliapiedienfamilia.wordpress.com, dedicato alla continua scoperta delle proposte di svago “in famiglia” nella sua amata cittá di adozione ove vive da eterna, e curiosa, turista.
Nel 2014 pubblicherà con egoEdizioni “Aliapiedi… a Dublino”, il suo libro d’esordio nonché il primo di potenziali ed agognati “Aliapiedi” in giro per il mondo!
No Comments